Molestie sui luoghi di lavoro
di Livia Serrini, Manager di Red Public
Il Codice delle Pari Opportunità definisce come molestia “Ogni comportamento di carattere sessuale o fondato sull’appartenenza di genere che risulta indesiderato da una delle parti e ne offende la sua dignità”. Quando parliamo di molestie, quindi, ci riferiamo a situazioni in cui si viene toccati, baciati e accarezzati contro la propria volontà, anche nell’ambiente di lavoro. Tuttavia, esistono molestie che non sono di tipo fisico, ma verbali, altrettanto rilevanti e dannose e includono commenti o battute di natura sessuale, avances non gradite, insinuazioni o proposte sessuali indesiderate e l’utilizzo di un linguaggio osceno o offensivo.
I dati forniti dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) non sono incoraggianti: sono 1 milione e 404 mila le donne che hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali nel corso della loro vita lavorativa. Si tratta di circa il 9 per cento delle lavoratrici attuali o passate.
Sono invece 1 milione e 173 mila le donne che hanno ricevuto molestie e ricatti per essere assunte o ottenere avanzamenti di carriera. Il 32,4 per cento dei ricatti sessuali viene ripetuto quotidianamente o più volte alla settimana.
Le molestie possono assumere forme diverse, comprese quelle riconducibili a contatti fisici indesiderati, molestie informatiche tramite SMS, invio di foto o messaggi vocali, insinuazioni e commenti ambigui sull'aspetto esteriore di colleghe e colleghi, nonché osservazioni e barzellette legate all'orientamento sessuale di donne e uomini e inviti indesiderati con un chiaro intento sessuale.
Le conseguenze di queste molestie sono spesso taciute, infatti nell'81 per cento dei casi la vittima non ne parla con nessuno sul posto di lavoro e le denunce alle Forze dell’Ordine avvengono solo nello 0,7 per cento dei casi, evidenziando la mancanza di fiducia nelle procedure aziendali, la paura di subire possibili rappresaglie e l’impossibilità di agire.
La sottovalutazione di questa problematica comporta rischi considerevoli per le aziende, andando oltre l'impatto sul benessere dei dipendenti. Tra questi rischi rientra la perdita di talento. Dopo l’avvenuta molestia, infatti, circa il 40 per cento delle vittime decide di lasciare il posto di lavoro a causa della mancanza di supporto aziendale e nell’11 per cento dei casi la vittima viene licenziata. Tale situazione può contribuire al deterioramento del clima aziendale, poiché, quando i dipendenti percepiscono che le molestie non vengono affrontate nel modo opportuno o che le vittime non ricevono il sostegno necessario, può generarsi un clima di sfiducia e disillusione. Questo può minare il senso di giustizia, equità e integrità morale dei dipendenti. In altre parole, la mancanza di una risposta adeguata da parte dell’azienda può influenzare negativamente la moralità, facendo sentire i dipendenti scoraggiati, demotivati o persino portandoli a sviluppare un senso di distacco morale dall'azienda stessa. Ciò può compromettere il senso di coesione e rispetto reciproco tra i membri del team, con effetti dannosi sulla collaborazione, la produttività e il benessere complessivo dell'azienda. In aggiunta, le aziende si espongono a rischi reputazionali estremamente significativi.
Emerge, quindi, la necessità di una maggiore consapevolezza sulle condizioni ambientali che possono favorire o prevenire questo fenomeno.
Nonostante il 20 per cento delle aziende offra servizi di supporto psicologico specifici per le vittime di genere, c'è ancora bisogno di un maggiore impegno. Molte aziende sono già impegnate in iniziative e collaborazioni per sensibilizzare e supportare le vittime.
È imperativo implementare politiche anti-molestie specifiche di genere, integrando programmi di formazione sensibili al genere e offrendo servizi di consulenza psicologica per aiutare le persone a gestire lo stress, l'ansia e altre conseguenze psicologiche delle molestie. Canali di segnalazione sicuri e confidenziali, come linee telefoniche dedicate o piattaforme online, diventano strumenti cruciali per consentire alle vittime di segnalare episodi di molestia in un ambiente protetto. Inoltre, l'assistenza legale alle vittime di violenza dovrebbe essere sempre garantita dalle aziende stesse.
INAIL ha messo a disposizione a titolo gratuito un volume di approfondimento che aiuta le donne lavoratrici e i datori di lavoro a riconoscere le situazioni di violenza e molestia sul luogo di lavoro per prenderne piena coscienza.
Il Volume aiuta anche a capire come prevenire le situazioni di molestia e quali sono gli strumenti per incentivare le buone pratiche attraverso i codici aziendali.
Soltanto attraverso un approccio consapevole, inclusivo e proattivo potremo debellare il fenomeno delle molestie sul luogo di lavoro e costruire un futuro lavorativo privo di discriminazioni di ogni natura.